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teatro temporaneamente traballante - capannone b lyrics

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(prima parte)

non siamo stati mai così contenti
da oggi in poi possiamo lavorare
dopo tre anni di disoccupazione
potremo avere anche noi un padrone

ma sia chiaro che per noi l’importante è lavorare
per potere guadagnare quel poco che ci basta
la mia mamma poi mi ha detto che se mi farò valere
potrò un giorno diventare anche vice ragioniere

no, noi non siamo come quella gente nullafacente che solo scioperi vorrebbe far
e sia ben chiaro che quеl sindacato io non l’ho sposato e posso divorziar
e le promozioni in vista, no, non le vorrеi sciupar
no, non sono un’arrivista, vorrei solo migliorar!

ecco, è mattino
e il sole non ha ancora illuminato
le strade piene di malinconia
le strade che mi portano in città

lungo quel viale
comincio a pedalare, salutando
gli amici che ritornano al lavoro
sperando che forse domani, domani, domani, domani…

vedo soltanto il loro fiato
le loro mani ancora stanche
i loro occhi che han sognato
un mattino assai diverso

e poi al lavoro
muover le mani senza mai fermarsi
il volto tutto pieno di sudore
fare le stesse cose ore e ore, ore e ore, ore e ore, ore e ore…

ieri, che strano
sull’espressione
di un mio compagno
ho visto il mio umore
gli ho domandato cosa pensava
lui mi ha guardato
ed il pezzo è passato
oggi, che strano
sull’espressione
dei miei compagni
ho visto il mio umore
lo stesso sguardo
la stessa rabbia
mille animali in una gabbia

santa felicità
di un premio di produttività
santa felicità
di un premio di produttività

ma che ne sai
tu che canti canzoni
ma che ne sai
della vita che faccio
e chi ti dà il diritto
di parlare in nome mio?
dovrei essere io
a parlare di me!

ma per comporre versi ci vuole l’istruzione
così che la parola esprima tutto un mondo interiore
e invece il mio mondo rimane soffocato
tra macchina e padrone, padrone e sindacato
e ti risponderò con le parole
che il sindacato ha scritto per me:

“la busta paga che tu mi dai
caro padrone, me la fatico
e se non credo a quel che dico
mettiti pure a lavorare

la busta paga che tu mi dai
caro padrone, me la fatico
e se non credo a quel che dico
mettiti pure a lavorare”

oggi c’è stato un urlo al capannone b
il puzzo, il fumo e l’acido uscivano di lì
oggi c’è stato un morto al capannone b
cinque minuti, sciopero, da oggi a lunedì

ci hanno detto “state buoni che poi tutto cambierà”
ci hanno detto di aspettare la nuova società
ma vorremmo far qualcosa, anche noi partec+p+re
“non vi preoccupate, tutto andrà benone
ci pensiamo noi dell’organizzazione”

noi, noi, noi rappresentiamo voi
perciò amici, lasciate fare a noi
poi, poi, poi, domani ci sarà
per voi tutti pace e libertà!

noi, noi, noi rappresentiamo voi
perciò amici, lasciate fare a noi
poi, poi, poi domani ci sarà
per voi tutti pace e libertà!

noi, noi, noi rappresentiamo voi
perciò amici, lasciate fare a noi
poi, poi, poi domani ci sarà
per voi tutti pace e libertà!

(seconda parte)

ma ora, pulcini
portatevi a casa
chitarre e mandolini
che mamma vi aspetta
e non ci fate perdere altro tempo
che tanto poi domani vi potete riposare
parlando di canzoni
che tanto solamente a questo siete buoni
e invece per noi
giornata di lotta
con manifestazione
da piazza mancini
a piazza matteotti
tutti uniti
con la polizia
in testa al corteo
e le bandiere rosse
sugli elmetti
davanti alla questura
che paura!
ci sarà il comizio
lavoratori!
e ci saranno applausi
che divertimento!
la sosta si farà
davanti all’università
e poi alla fine
si darà l’appuntamento
per l’altro corteo
da dietro al monumento
da piazza mancini
a piazza matteotti
ma poi chissà perché
sempre a piazza matteotti
un amico mi ha spiegato
che la rivoluzione
partirà di là
ma quando non si sa
lavoratori
che paura!
l’appuntamento
che divertimento!

lo stesso sguardo, la stessa rabbia
mille animali in una gabbia

lotta senza pietà
per una nuova società
lotta senza pietà
per una nuova società

e ancora al lavoro
muover le mani senza mai fermarsi
il volto tutto pieno di sudore
fare le stesse cose ore e ore, ore e ore, ore e ore, ore e ore…

poi finalmente una sirena
che mi fa tornare a casa
scusami, cara, ma stasera
non ho gran voglia di parlare

poi quel che resta
della mia serata
son le parole di un presentatore
che resto ad ascoltare ore e ore, ore e ore, ore e ore, ore e ore…

hai fatto un sogno
dove la luna
era una grande fabbrica
ma questa volta
alla catena c’era una grossa novità
ad impazzire otto ore al giorno
c’eran le dame di carità
ad impazzire otto ore al giorno
c’eran le dame di carità

ho fatto un sogno, non era un colpo di vento
a porre fine allo sfruttamento
ed un popolo liberato
ricominciava tutto da capo

ho fatto un sogno dove (?)
baciava il bianco e baciava il nero
e dalle ferite di cento battaglie
nascevano fiori di mille colori

(terza parte)

ci hanno detto “state buoni che poi tutto cambierà”
ci hanno detto di aspettare la nuova società
ma vorremmo far qualcosa, anche noi partec+p+re
“non vi preoccupate, tutto andrà benone
ci pensiamo noi dell’organizzazione”

noi, noi, noi rappresentiamo voi
perciò amici, lasciate fare a noi
poi, poi, poi domani ci sarà
per voi tutti pace e libertà!

noi, noi, noi rappresentiamo voi
perciò amici, lasciate fare a noi
poi, poi, poi domani ci sarà
per voi tutti pace e libertà!

noi, noi, noi rappresentiamo voi
perciò amici, lasciate fare a noi
poi, poi, poi domani ci sarà
per voi tutti pace e libertà!



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