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ted bee - il dado è tratto lyrics

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[testo di “il dado è tratto”]

[strofa 1]
lui era nato tra le ronde nel blocco degli sfollati
nei giorni in cui le fionde miravano ai carri armati
dove valore ha perso la filosofia
chissà, capirà, la jihad era la via
finti e vinti, stinti e cinti, sì lì due cuori e un solo petto
questo il fottuto inprinting
troppi consigli e bla bla, altro che madre
lo stato chiude a chiave e condanna i propri figli
se il cielo è nero e il pensiero strage
le mamme cullano salme e i figli hanno un mitra in braccio
il linguaggio è lignaggio e parte del sabotaggio
è arte per cambiare e dare un senso al suo passaggio
wesh bro, è troppo sta volta lascio
disse l’ultimo abbraccio, poi strinse un visto falso
lui prese il bagaglio, tra i suoi recitò il salmo
tornerò quel giorno che terrò il mondo sul palmo

[ritornello]
vuoi essere qualcuno sbirri spalle al muro
il loro mezzi in fumo fanne fuori uno
il mondo crolla, manca poco all’impatto
spingo la rivolta il dado è tratto
vuoi essere qualcuno sbirri spalle al muro
il loro mezzi in fumo fanne fuori uno
il mondo crolla, manca poco all’impatto
spingo la rivolta il dado è tratto
[strofa 2]
dalla casbah a un altro ghetto
stesso inferno, stesso freddo
mostri nascosti da un berretto
blu, spari uguali, uh
stessi infami in doppiopetto
tu, svuota il sacchetto
io, premo il grilletto del kalashnikov
io muovo il plastico negro nella banlieu
ogni volo è un moto drastico
tra le mazzate, le retate e il narcotraffico
non vedeva più quel mega gap geografico
uguali anche le case della sua nuova favela
i balconi coi vestisti sgualciti sulla ringhiera
banlieu, banlieu, con su scritto little cuba
le fiamme nelle bare con la erre di b00ba
libertà libertà è data solo dai milioni
siamo come senza dio nell’oblio delle illusioni
padroni dell’asfalto, ma nient’altro
era stanco, il mondo l’aveva visto
mo’ era ora di cambiarlo

[ritornello]
vuoi essere qualcuno sbirri spalle al muro
il loro mezzi in fumo fanne fuori uno
il mondo crolla, manca poco all’impatto
spingo la rivolta il dado è tratto
vuoi essere qualcuno sbirri spalle al muro
il loro mezzi in fumo fanne fuori uno
il mondo crolla, manca poco all’impatto
spingo la rivolta il dado è tratto
[strofa 3]
fischia il vento, volti sconvolti a notte fonda
circoli di filosofi infiammano la rivolta
gira la tromba tira ma ispira in questa miseria
che c’è una forma a cui aspira la materia
e non è solo contante ciò che conta come pensi
alla fine c’è davvero un che, che sfugge ai sensi
senti, è una bugia l’utopia di ogni governo
che possa la banlieu diventare il fanasterio
lui era il black block dei blocchi
con gli occhi fissi ai complotti
che bloccano i pochi sbocchi mentre scoccano i rintocchi
troppi morti, ma in fondo sotto stava solo il suolo
sottostava a tutti loro così scelse il tritolo
e ora lui era il debole, lui era il demone
per i suoi fra’ che aveva vinto sporche regole
maneggevole la classe aveva spinto al massimo
ma la via è brutale ci passi sopra in un attimo

[ritornello]
vuoi essere qualcuno sbirri spalle al muro
il loro mezzi in fumo fanne fuori uno
il mondo crolla, manca poco all’impatto
spingo la rivolta il dado è tratto
vuoi essere qualcuno sbirri spalle al muro
il loro mezzi in fumo fanne fuori uno
il mondo crolla, manca poco all’impatto
spingo la rivolta il dado è tratto



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