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adria the reject – pulp pattern lyrics

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[testo di “pulp pattern” ft. mc astyo]

[intro: adria the reject, mc astyo, los migol]
adria the reject
mc astyo
los migol, b+st+rdi

[strofa 1: adria the reject]
vedo uno sfondo nero alla fine del tunnel
rune dannate mi piangono un lago
cerco un amore che spesso lo pago
non si fa vedere neanche velato
quand’è che dormo a combattere i mostri
scopro che i mostri hanno imparato
forse hanno visto nightmare un po’ troppe volte
il fatto vuole che resto fregato
muovo giornate col rallentatore
ore che sembrano vedermi morire
togli gli specchi dalla casa vuota
un’impr+nta di noia la rende più vuota
riempi gli spazi coi sogni e i cassetti
aprili solo se ne sei sicuro
cosa ti salva dal male assoluto?
a volte soltanto una botta di culo
quando ho imparato cos’è resilienza
senza protezioni in un modo brutale
è il male che riempie la stanza
è giusto anche lui in fondo deve cacciare
lascia cicatrici che cospargo di sale
lascia le lacrime scorrere al mare
l’universo ha un inizio e una fine
fine dei giochi è quando smetti di respirare
ma se ancora respiro e non spiro è soltanto
merito dello spirito di nessun’altro
antro delle belva se invadi lo spazio
zio mollami che oggi ho il mio strazio
ci sentiamo domani, domani è domenica, sembra
è sempre domenica senza qualcosa che rinvigorisce le membra
la terra dei morti giorni di follia ordinaria
storti come i beat che faccio saltare per aria
dammi un po’ d’aria t’ho detto, qua dentro manca l’ossigeno
una testata all’idrogeno su uno sfondo comico
cade e fa fungo sterilizza il fattore patogeno
tra virus e guerre, ipocriti e merde, serve soltanto a salvare la mente
[strofa 2: mc astyo]
ora sale la tensione in nome del rancore verso le persone
porto hardcore per ricordare il sapore del mio cuore
questa n+z+one pensa che io abbia una fazione f+ll+tio al rallentatore not my fella
cazzo mi dici “bella” che in testa c’ho sempre la guerra
su questa terraferma di piattaforme sono terremoto
sul viso ombre che mi rendono un volto noto, canne su labbra a canotto
porto lebbra ascoltando kinotto
mi tuffo nella merda sì ottimo motto come quando pessotto imitò tania cagnotto
bam di sotto slurp disosso
un toro quando vede rosso punta la folla trancio l’onta di un fake che si accolla l’astyo che monta e l’ansia che non mi smolla
pura vodka in una galassia di ribolla
ribrezzi e salassi il prezzo di salari bassi
testa aperte e schiamazzi sparisci e stramazzi
strafalcioni alla stramaccioni in testa mille cazzi mica neuroni se noi siamo pazzi è perché abbiamo soluzioni migliori di quelle imposte
flow snervante come la coda alle poste o come chi convive vicino a certe cosche
io ho mollato per stringere la mia faccia tra le cosce
aaah mosche sulle tue mezze maniche da mezza tacca, mezza sega con la mazza non si tratta la strada a fette fatta verso chi ti rimbalza ma non è la droga che ci ricatta ma è spesso in cravatta o camicia
o donna luisa ti saluto con la gola recisa



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