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benna mc – punti di domanda lyrics

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voi che già sapete tutto siete bravi
io non so nemmeno che cappello avrò domani
poi, è già da un po’ che lo dico, sto coi somari
l’ultimo banco, l’ultimo branco, fuori coi cani
magari, l’ultimo dei padri
che io ti ho dato tutto, si, ma tu cosa cercavi?
ora, mi sento solo come tanti diamanti
finiti incastonati sui solitari
siamo anelli di fumo persi nel fiato
più diventiamo grandi e più ci deformiamo
viviamo, con la paura del caso
appiccicati ad un orario, vittime del casio
c’ho miti distrutti dal tempo
che hanno capito che vendersi è l’anima del commercio
ed hanno scambiato gli ideali col silenzio
e il ferro con l’argento
c’è bisogno di ballare, lo farò
come gli ubriachi intorno ad un falò
fino all’alba, finchè la mia pelle cambia
cercando le carezze di un punto di domanda
la fiamma scotta, ma io non la spegnerò
a spasso con i mostri, come il gruffalò
l’aria è bianca, la lancetta danza scalza
provando a raddrizzare qualche punto di domanda
magari siamo uguali dentro “forse” comuni
tra magagne e mugugni, vecchi noi in vecchi bauli
vecchi eroi di tempi perduti
vecchi “poi” divenuti rimpianti cresciuti
ho una camicia nuova per sembrare tranquillo
e una coscienza travestita da grillo
ma io parlo senza filtro
li uso nelle stories, per sembrare un po’ più finto
dove mi sono spinto? non vedo rive
ho una banda rossa in petto, tipo maglia del river
e qualche volta ho visto qualche ultimo che ride
ma gli davano del pazzo, del folle, mi capite?
io sto con loro, come una banda
io sto con loro, insieme a chi sbanda
in una landa desolata con un buio che abbaglia
forgio l’arma per un’altra battaglia
c’è bisogno di ballare, lo farò
come gli ubriachi intorno ad un falò
fino all’alba, finchè la mia pelle cambia
cercando le carezze di un punto di domanda
la fiamma scotta, ma io non la spegnerò
a spasso con i mostri, come il gruffalò
l’aria è bianca, la lancetta danza scalza
provando a raddrizzare qualche punto di domanda
a volte sono un cuoco, ma senza cucina
a volte un pianista, si, ma senza le dita
senza il fondo non esiste una cima
e da un insulto nasce sempre una rima
ogni giorno la maglia si macchia
la scarpa si slaccia, un sorriso si strappa
ogni giorno se l’anima scalcia
appoggio la mancia e saluto il mio barman
che, la vita è come una tartaruga:
si muove sempre, ma lenta
e per quanto nella tua corazza sembri sicura
funziona solo se tiri fuori la testa
c’è bisogno di ballare, lo farò
come gli ubriachi intorno ad un falò
fino all’alba, finchè la mia pelle cambia
cercando le carezze di un punto di domanda
la fiamma scotta, ma io non la spegnerò
a spasso con i mostri, come il gruffalò
l’aria è bianca, la lancetta danza scalza
provando a raddrizzare qualche punto di domanda



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