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bucha – robin williams lyrics

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[strofa 1: bucha]
mi guardo e non mi riconosco, mi tolgo sti panni da dosso
sopra il mio corpo noto soltanto una serie di tele di inchiostro
non cerco l’affetto, non cerco gli appigli da gente che manco conosco
io voglio rispetto, mica i consigli che tanto poi faccio l’opposto
io penso a robin williams nella sua villa che piange e strilla
col corpo nel vuoto, il collo legato ad una cinghia che muore pensando alla figlia
mi sento philip hoffman, sopra la porta del cesso, fatto e depresso
che prova a cambiare se stesso ma senza trovare la forza
e mi chiedo se christopher wallace era davvero già pr-nto a morire
se lady diana quel giorno dal tunnel davvero pensava di uscire
io penso a lil wayne che non riesce a dormire
io penso a cobain con in bocca un fucile
stanco di apparire e p-ssare una vita intera a soffrire
la mia vita è la voce di amy, una vita fuori dagli schemi
vissuta tra pianti e scleri, vissuta tra eccessi e premi
ho sempre scritto la mia vita sopra questa pelle
tu guardami bruciare sotto queste stelle

la vita a volte diventa una gabbia, e molto spesso questa gabbia siamo proprio noi a costruircela. strano, eh? e fa…

[ritornello: bucha]
questo successo resta una maledizione, uh
sto chiuso al cesso in preda alla depressione mò
si vede spesso il mio viso in televisione, o no?
ma questa gente non mi chiede mai come sto
io non sto bene, giuro che non ce la faccio più
nuvole nere fuori copr-no un cielo blu
mezz’ora fa mi vedevi sorridere in tv
ma dentro sono l’opposto di ciò che pensi tu

[strofa 2: dutch nazari]
mi guardo e non mi riconosco, affogo in un liquido rosso
che forse a reggere sta pressione mi ci vorrebbe il fisico vostro
non cerco rispetto di sti colleghi, non mi ci litigo il posto
io cerco l’affetto di te che a sera mi levi lo schifo da dosso
io penso a fabri fibra, all’intervista al testimone in cui diceva
che da quando è diventato famoso non ha più amici, solo qualche collega
tu credi ne valga la pena, che uno risalga la scena?
sì ma poi quando scalda la cena, apparecchia per uno e intanto si guarda la schiena
a volte mi sembra di fare turismo, a volte mi sento sfinito
che il pubblico ha un grande senso dell’umorismo e poco senso dell’udito
che poi se l’80% di voi ascolta quello che dico è perché ora giro con dargen d’amico, se no per voi io restavo un fallito
è più un fatto di muovere la testa a tempo, o più un fatto di quello che ti resta dentro?
sai, chi sta messo come me sta attento
rischia gli esploda la testa, tenco
dovrei mostrare spirito di adattamento, che più che il sapore buono qui conta l’impiattamento

[ritornello: bucha]
questo successo resta una maledizione, uh
sto chiuso al cesso in preda alla depressione mò
si vede spesso il mio viso in televisione, o no?
ma questa gente non mi chiede mai come sto
io non sto bene, giuro che non ce la faccio più
nuvole nere fuori copr-no un cielo blu
mezz’ora fa mi vedevi sorridere in tv
ma dentro sono l’opposto di ciò che pensi tu

[strofa 3: giaime]
so bene che è difficile mentire a sé stesso e fingere
lo specchio ti sgama, figlio di puttana, ignori la verità
sono triste pure avendo tutto, ciò che cerco è il successo perduto
proprio il modo perfetto per farlo, lasciando il talento, l’impegno e portarmelo
penso a robin williams, che urla buongiorno in clima di guerra
confonde i film e la vita, taglia la corda pensando la scena sia bella
nel lavoro devi essere un altro, non ci sono emozioni né amici
un po’ come me e te sopra un palco, senza distrazioni e precisi
questi soldi, ma quando arrivano? ci sarà chi sta peggio dei miei?
io non penso che cristo preg-sse, potrei chiedere a mel gibson
christian bale che picchia la madre, mentre lì a gotham ammazza i cattivi
non sei all’altezza del ruolo che hai, non sei all’altezza del ruolo che vivi
prendi fiato che vai sul palco, sorriso da addomesticato
mi hanno spiegato di stare calmo, di stare calmo
ma stare calmo non vuol dire zitto, ho -ss-ssinato ogni istinto, ho -ss-ssinato ogni istinto

[ritornello: bucha]
questo successo resta una maledizione, uh
sto chiuso al cesso in preda alla depressione mò
si vede spesso il mio viso in televisione, o no?
ma questa gente non mi chiede mai come sto
io non sto bene, giuro che non ce la faccio più
nuvole nere fuori copr-no un cielo blu
mezz’ora fa mi vedevi sorridere in tv
ma dentro sono l’opposto di ciò che pensi tu



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