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calice – falena lyrics

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calice
ed è così che tutto quanto è cominciato
chiuso in una stanza senza voler prender fiato dentro sono pioggia poi fuori cielo stellato
infondo star da solo più che togliere mi ha dato
si sarà sbagliato ma le mie emozioni viaggiano su un treno mancato
le lancette corrono se resto aggrappato
lo che cerco il buio ma è lui che mi ha trovato
ed ora voglio lentamente accarezzare il fato
la mia vita è un girasole dedito alla luna
la notte sai mi cura, a volte mi consuma
la fuga non è il filo giusto per la cruna
e mentre tutto va all’aria vorrei sentirmi meno piuma
vorrei ridere di me si ma non è facile
quando sei dentro di te vorresti solo piangere
poi ti domandi chi è a farti sentire fragile
e trovi le risposte raccontandovi le pagine
dammi la forza o la pazienza che sia
a far di grilli in testa orchestra si dell’anima mia donami cuore dove batte forte malinconia
che come grandine sul vetro dell’auto che sfreccia sulla via

rit. santiegaz
guardo gli astri tra i disastrị della civiltà
più contrasti e più inconstrasti delle avversità dormo poco e torno al gioco solo se mi va
che si fa per il silenzio con la sua vast-tà

rit.calice
sciolgo i nastri premo i tasti dell’immensità vivendo di incastri spicc-ssi per necessità
corro troppo e scappo il doppio dalla mia metà
se mi da -ssenzio mi rinchiudo nell’oscurità

santiegaz
l’amore lo con0bbi a 19
con hobby e p-ssatempi grossi eventi che ancora ci si commuove
fossi pr-nto ai cambiamenti quanto un ciak all’azione
potrei svegliarmi preso bene e dire ciao a colazione
invece tocca svegliarsi con paranoie
sai chi ha tutto spesso guarda gli altri e compara noie
posso dirmi di redimermi e vivermi le mie gioie
ma ho infinite fatiche e ferite da feritoie
il tempo scorre ed occorre imporre una sorte
non soccorre poi disporre di forze come la morte mi sento attonito, anonimo malinconico euforico soltanto alla fine quando mi corico
le notte mala che cala mi tiene a bada mi appaga ci si rintana in kitama o keta ketama
questa mia fiaba emana umana miseria
che c’ho le nubi di anubi e connubi di antimateria se mi chiedi perché vedi tutto negativo
vedi tu pensi dica si invece negativo
quando tutto va a puttane e non ne so il motivo mi ricordo che ne ho 4 grandi per sentirmi vivo

rit. santiegaz
guardo gli astri tra i disastrị della civiltà
più contrasti e più inconstrasti delle avversità dormo poco e torno al gioco solo se mi va
che si fa per il silenzio con la sua vast-tà

rit.calice
sciolgo i nastri premo i tasti dell’immensità vivendo di incastri spicc-ssi per necessità
corro troppo e scappo il doppio dalla mia metà
se mi da -ssenzio mi rinchiudo nell’oscurità



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