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claver gold – quando sei con lui lyrics

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[intro]
day
gold one
quest’è il mio requiem (il mio requiem)

[strofa 1]
lupi di mare, fiumi di bare
tu che bagnata profumi di sale
questo ricordo da dove risale
dalle risate? dalle risaie!
dagli orinali, sono origami
dove si sono sfiorate le mani
senza rivali, senza legame, io che volavo da cinquanta piani
scendo sotto deserti e cuori
già venduti ad allibratori
dentro gli occhi di alligatori
e solo facce da bravi attori
c’eravamo distinti bene
dentro i nostri recinti, iene
ridono e sembrano dire che siamo finiti ma ci siamo estinti insieme
morti per una giusta causa
ora ho la nausea
mi metto due dita in gola
e sta vita che vola
mi dice che ancora io non posso avere una pausa
spingo forte sopra il pedale
sono qui per rischiare tutto
ecco a te il nostro funerale
sei tornata vest-ta in lutto

[ritornello]
quando sei con lui dimmi come va
non ti chiede mai della verità
le tue vele
adesso sono ragnatele
che non ti fanno vedere
fuori dalla città
quando non ci sei dimmi come sta
ti domandi mai se ti mancherà?
digli pure che la vita è una ferita che non viene mai guarita se qui non c’è lealtà

[strofa 2]
quante volte ho detto mi dispiace
tu sei fuori a bere in giro, ridi in pace
noi che non possiamo stare insieme
ed io a volerti bene
non sono capace
tutto tace ed anche tu con esso
“tu a quest’ora che ci fai connesso?”
ed ogni mio complesso
ora si fa complesso
epistolare e sesso
tipo “reo confesso”
messo male tipo uxoricidio
tipo te che ora vuoi andare in video
tipo me col corpo dentro il frigo
io non ti invidio, io non ti invidio
c’ho una crisi tipo bluvertigo
ed io purtroppo ancora non mi fido
nello stomaco ho un macigno in marmo
tu non dici “calmo” neanche quando grido
sintomatico
respiro madido
se vivo mi agito
mi vedo pallido
dal chiropratico
il tuo viso candido
si era confuso con quello di un angelo
dimmi come uscirne amore
metà cuore, metadone
metaforico
malinconico
sembra il tao la nostra carnagione

[ritornello]
quando sei con lui dimmi come va
non ti chiede mai della verità
le tue vele
adesso sono ragnatele
che non ti fanno vedere
fuori dalla città
quando non ci sei dimmi come sta
ti domandi mai se ti mancherà?
digli pure che la vita è una ferita che non viene mai guarita se qui non c’è lealtà

[strofa 3]
varco la soglia del 10 di aprile
lei che si spoglia e non riesce a dormire
ora che supero i trenta
la vita spaventa
e mi chiedi “quando esce il vinile?”
quando suono nella tua città
sotto casa tua magari
poi si abb-ssano i sipari
sui miei problemi familiari
sui miei racconti letterari
di me disteso sui binari
ubriachi come vegetali
disturbi vari
tipo bipolari-tà
nella mia testa non sai cosa c’è
lei si ubriaca di noia e sakè
prova a dormire da sola e sa che
tutto sarebbe diverso con me
ma non posso neanche questa volta
sbatto quella porta
con la barba incolta
la sicura è tolta
quindi adesso ascolta
la pazienza è poca, la distanza è molta
ho coperta corta: mi congela i piedi
tu che prendi, tu non chiedi
tu non guardi, tu non vedi
scusa amore, ma ho perso le fedi

[ritornello]
quando sei con lui dimmi come va
non ti chiede mai della verità
le tue vele
adesso sono ragnatele
che non ti fanno vedere
fuori dalla città
quando non ci sei dimmi come sta
ti domandi mai se ti mancherà?
digli pure che la vita è una ferita che non viene mai guarita se qui non c’è lealtà



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