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da quagga – tic-tac lyrics

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[strofa 1]
quando nasci il futuro è una parola che non conosci
ti chiedi dove sei? di chi sono questi volti?
hai domande da porti, ma pochi bisogni
il respiro, le urla scandiscono i giorni
poi cresci e tutto diventa arrivabile
ogni oggetto che tocchi è malleabile
se pensi ad un bambino che gioca
crea montagne, città, castelli, anche solo con due scatole
mi chiedo quand’è che tutto diventa complicato
l’istante in cui il dubbio celato diviene rompicapo
quel vaso fatato pieno di sogni, progetti
ricordi ed affetti, d’un tratto svuotato
ed è lì che si cambia, la fame ingrossa la pancia
ma non è cibo, tanto fumo sì, poca sostanza
e ti ritrovi dopo anni sotto un porticato
con lo stomaco che brontola e la testa che dondola

[ritornello] (x2)
tic-tac
il tempo fa tic-tac
per ciò che fai ti da
per ciò che fai ti da

[strofa 2]
ed io non è che soffro d’ansia da prestazione
o cerchi il modo di rivalsa su altre persone
ma una vita anche se piena cosa lascia in dote?
siamo piccoli granelli d’innanzi a una costellazione
non è il quanto ma il come, è una mera illusione
un leone senza criniera è pur sempre un leone
ma la società vuole il pedigree, falliti oppure vip
due tabelle, una mat-ta, vai, metti la croce
ed è lì che si svuota il vaso di prima
mentre la tele t’ingloba, il sistema indottrina
la gente s’allinea e non ne capisce la mira che
dove il singolo s’alza, la m-ssa si inchina
ed è molto più facile seguire dove gli altri vanno
ma se fossi una crisalide loro mica lo sanno
e se non sei tu il tuo cardine, gli altri non lo saranno
hai valore tu! per un primitivo l’oro è un s-sso

[ritornello] (x2)
tic-tac
il tempo fa tic-tac
per ciò che fai ti da
per ciò che fai ti da

[strofa 3]
non è che sparo sentenze, queste pretese le ho perse
frutti di anni, di scelte sbagliate o incerte
sei te che scegli le cerchie e le gioie annesse
io ringrazio le esperienze, persone che mi hanno aperto la mente
vedi, ogni persona ti regala un fiore
e pure quella che non vuole dalla tasca perde semi
ma se non li pianti ottieni pianti e scleri
un domani cedi e al posto di un fiore avrai rimpianti come steli
e basta con quest’ansia che porta a sentirsi ambigui
ai punti di domanda metti punti esclamativi
sei in lotta perché vivi, è quando non ti senti
più le gambe che è un problema, mica se sei a terra e gridi
forse dobbiamo darci un po’ di colpe
andare oltre le nostre orme, verso la coltre
ripartire anche solo da un indizio
un po’ come terzani: “la fine è il mio inizio”

[outro]
tic-tac
il tempo fa tic-tac
per ciò che fai ti da
per ciò che fai ti…



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