entropia a.f.a – l’ammazzadraghi lyrics
le fiamme il villaggio le grida
la notte sussurra
la morte sussulta
sembra quasi che la derida
si veste di rosso una diva
priva di stelle dal fumo coperto ruggite ed aperte le danze mentre un pianto unanime forma le lacrime ed un fiume d’anime va alla deriva
saremmo stati puniti, dopo
per sentirci più pulite, d’uopo
in mezzo a favole e miti, un gioco
vita e morte sono uniti, fuoco
drago che passa imponente sembra aver trovato la sua soluzione
“oh mio dio, dai ti prego” ti guarda impotente “ma perché ci ha dato questa punizione”
“perché dimmi dio perché non ti vedo”
bimbi straziati corpi dilaniati gli occhi dilatati le preghiere incontrano un muro di fiamme e ritornano indietro
“oh mio dio dove sei” turbine in aria quel diavolo sopra gli sguardi ma non se ne va
pensavo un’alba e una spiaggia quell’uomo pensare che l’alba lui non la vedrà
non la vedrà
non la vedrà no
è mattino si spegne l’ultimo tizzone
sulle facce regna la disperazione
il silenzio è l’unica interazione
il paesaggio come in ibern+z+one
passa un tizio con un cavallo argento come l’armatura
sguardo attento come l’andatura
lui sarà la cura e nella sua natura compiacente imprese sanerà le offese per se stesso se si farà ammenda
con quegli occhi da vendicatore “io lo ucciderò diventerò leggenda”
il suo canto da cavaliere va a tempo col vento che lo porterà via
lo seguirà tenendo un passo lento perché solo il vento conosce la via
valli sentieri scoscesi sui passi sui sassi una lunga falcata
pensieri sospesi in mezzo a una foresta che no non arresta la sua cavalcata
lui va dentro al buio tra gli alberi ma forse buio l’han denominato vicino al fiume ne costeggia gli argini segue le tracce del demone alato
sembra rivolto alle pendici di una montagna maligna sogghigna
i lamenti del mondo hanno un rumore vacuo si accorge del drago che digrigna i denti
fuori la spada che un domani la regge
lui c’ha la strada dietro che lo protegge
treman le gambe il sangue alla testa respira male mentre il mostro si erge
un minuto di fuoco lo scudo lo riflette
i colpi di artigli lui riflette nel mentre
l’aria sta zitta ma le scintille parlano ruota la spada e la conficca nel ventre della bestia
cade morta sangue a rivoli
il male che uccidere il male
ora capisco chi ci ha resi liberi
il tempo scompare e riappare
sì ma ciò che dice all’orecchio si sente
“o giovane cavaliere tu vivere questo momento per sempre”
di nuovo dal viaggio più adagio si passerà il fiume poi le mani sporche di sangue
di nuovo il duello il coraggio la morte del drago il cavaliere errante
di nuovo la stessa avventura di sempre
di nuovo per sempre scritto sulla fronte
di nuovo di nuovo ed ancora una volta mi trovo davanti a qual mostro ma poso la spada tutto qui intorno adesso si trasforma
pure quel drago ora lo abbraccio viso delicato somiglia a una donna
somiglia a una donna
diventa arte
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