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golya guzman – 10-2 lyrics

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[verse 1]
ho capito,se parlo ti do fastidio
perdo il conto del mio destro che fa attrito col tuo viso
hai già progettato il mio decimo omicidio
mentre porto ai tuoi la salma tipo pizza a domicilio
io golya, tu davide,ti sembra facile
questa volta vinco e ti preparo già la lapide
sfoglio le pagine del lezionario
sacrificio della cerimonia che finisce dritto al notiziario
siamo arrivati al nono entro nella tua dimora
-ssumo il tuo controllo col big command
fai parte di tipologia, ma di b-sso profilo
striscia nella mia merda fra che tanto sei un lombrico
non riesci a arrampicarti, hai bisogno di una scala?
son contento mentre soffri e il mio sorriso si dilata
potrai anche avere i soldi, ma non hai la dignità
tu cercavi l’aldilà e sei caduto in profondità
scelgo l’ottavo, intanto perl-stravo
quella cazzo di cantina posseduta da uno schiavo
l’ho pagato nel semestre intanto faccio il tavolino
poi ti lego come dexter, aiutante il coinquilino
condomini spettatori, e l’emisfero boreale
ha preso un biglietto per il circo delle pantegane
demolirti con 3 rime non basta serve ben altro
quindi ti sopprimo nel al sarcof-go di akhenaton
vado al settimo piano e questa merda si intromette
appena la tua donna mi vede, si genoflette
ti inietto l’inchiostro che tengo nel calamaio
i tuoi pezzi di carne li do in pasto a un formicaio
però fai schifo da vivo…ancor peggio da morto
persino l’aria si rifiuta di marcirti il corpo
quindi non so cosa fare, e come p-ssatempo
incrocio le tue ossa e ci faccio un mulino a vento

[verse 2]
faccio il sesto giro, prendi i pacchi dai tuoi amici
ti incastrano la testa in mezzo ai raggi della bici
sembri un lattante l’asilo è dall’altra parte
sei un figlio di papà ma te le faccio io le scarpe
ti senti il mio capo sei solo uno scapestrato
sei un uomo talmente stronzo che ti ho calpestato
sei fra quei pochi a questo mondo senza un animo
mi fissi ma hai poco da farlo che sei fraudo e fradicio
vedo la luna quadrata come dali
cambio cilindrata, te non mi conosci ancora bene
prendo l’ascensore e prendo il 5 per il sir
faccio una cedrata col tuo cranio contro la parete
fai schifo al cazzo ma i migliori dopo un po’ ti abbattono
sei la tristezza con più facce di un esagono
p-ssato come ti han p-ssato la coca e le tessere
smetti coi j perché son loro che ti devono reggere
siano al quarto piano e mi trovo accanto
a ‘sto scemo che crede di spaventare col ricatto
tu non fotterai con noi con il flow centauro
ti scavo la fossa e ti sotterro accanto al minotauro
non chiamerai la mamma, prima il 118
ti ho rotto il culo dentro tieni il cerchio di giotto
taglio il nastro, ti danno il taglio come il saccarosio
ti strappo, perché hai il peso specifico di un foglio
scendiamo ancora più in b-sso siamo al tre
ho una macchina che parla tipo 3×3 coupè
inserisco la moneta come col salvadanaio
nascondo il tuo cadavere dietro al mio bagagliaio
puoi darmi dello scarso, puoi darmi del deviato
però non fotterai col macellaio di bay harbor
ti do in pasto ad un mastino ed è possibile
che il tuo destino è scritto in una lingua incomprensibile



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