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golya guzman – childhood lyrics

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[verse 1]
canto le armi, senza un luogo dove collocarmi
non ho un quartiere ma troppe storie da raccontarvi
sono stanco mentalmente concepisco arti
voglio crescere da solo non mi servon’ marchi
a tempo pieno senza un freno vado come un treno
guardo le mie vene dove circola il veleno nero
e sono dentro al mio sarcof-go, il tuo rap di merda non lo pompo
tu lo pompi perché sei coprof-go
vedo gente che si spara wonder woman
tiene buchi nelle braccia tipo arena di verona
sono immortalato ma per un istante mentre
voglio il meglio di me stesso, lavoro costantemente
non sono il tipo che si perde dentro casa
da bambino mi perdevo dentro al centro commerciale
questa vita sperò che non venga rasa
perché è piena di pagliacci come fosse carnevale

[pre-chorus]
mi faccio un viaggio all’indietro
come un gamberetto con dietro i sicari
vado spedito come una ferrari
di quei miliardari in allenamento
e la perfeziono quando voglio io
quando voglio io
e non mi affeziono solo quando voglio io
faccio p-ssi indietro perché voglio io
però quando voglio penso solo a dio
che mi dice:

[chorus]
va via di qui va via di qui
diceva il vecchio dell’hotel
restate qui restate qui
arriva una volante
siamo così così così
irraggiungibili-bili
quando eravamo piccoli
quanto eravamo critici

[verse 2]
e piango perché mi manca la mia infanzia
vorrei tornare come quando ero all’asilo
ma dopo tanti anni spuntò l’infamia
che mi diede forza per esercitarmi con lo stilo
non perdo tempo lo guadagno come il pane
nella testa c’ho un bagaglio culturale
non credo di essere stato superficiale
e pensare che in superficie la radice cresce male
ma non son cresciuto male io
e non mi ha fatto del male dio
e non sono disagiato di famiglia
sono disagiato perché ho la vita in poltiglia dentro una bottiglia
non ci sentiamo più bene come una volta
un razzo dopo l’altro manda giù il senso di colpa
che mormora qualcosa sottovoce in sottofondo
che nessuno ha mai sent-to perché vaga nel profondo

[pre-chorus]
mi faccio un viaggio all’indietro
come un gamberetto con dietro i sicari
vado spedito come una ferrari
di quei miliardari in allenamento
e la perfeziono quando voglio io
quando voglio io
e non mi affeziono solo quando voglio io
faccio p-ssi indietro perché voglio io
però quando voglio penso solo a dio
che mi dice:

[chorus]
va via di qui va via di qui
diceva il vecchio dell’hotel
restate qui restate qui
arriva una volante
siamo così così così
irraggiungibili-bili
quando eravamo piccoli
quanto eravamo critici



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