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jesto – paranoia park megaremix lyrics

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[hyst]
uh, piano, fai piano
non mi spingere che cadiamo
non senti un piano lontano
non lo sento se urliamo
rimaniamo qui, sospesi
e facciamo gli incompresi
tu i miei sogni li hai presi
e li hai lasciati lì appesi per mesi
i tuoi soldi li ho spesi
tu hai un’idea tutta tua
di ciò che è giusto per noi
fai solo di testa tua
fai solo quello che vuoi
tanto è inutile discutere
non si può averla vinta con te
sei una voce nella mia testa
ti prego soltanto fai piano, urliamo

[kiave]
e anche oggi zero voglie di alzarmi dal letto
col cervello non connetto gli rispondo se parla in dialetto
mattinata uguale a quella scorsa
fanculo devo pisciare mi dovrò alzare a forza
fuori [?] di corsa
la mia follia è violenta nella camicia di forza
più ti esponi più ti trovi sui carboni ardenti
l’invidia fotte menti nella fossa dei serpenti
e tu sei solo una voce dentro di me
come per jack tyler di fight club
e quando ti ho ascoltato mi sono ritrovato incastrato
mi sono risvegliato in un altro stato in un pessimo stato
m’hanno pestato, ho quasi accoltellato, quasi arrestato
ed ho incolpato il fato
mi davi il rum prima della scuola
ma ora un motivetto suona e suonerà ancora
paraparapaparapa-paranoia

[ritornello jesto]
sento la paranoia che sta salendo, e non scende giù
jesto è fottuto ormai da tempo, e non si riprende più
questo è il mio paranoia park
non si esce dal paranoia park
qua si cresce nel paranoia park
paranoia park

[jesto]
ultimamente non sto messo bene
gli amici di un tempo adesso iene
bene, sarebbe questo il prezzo?
erano solo scene, e poi m’hanno messo in mezzo
e questi condor, pr-nti a spolparmi
ora tutto il mondo, pr-nto a incolparmi
ho venduto l’anima per comprarvi
poi la scelta di vent’anni fa, per salvarmi
ora p-sso tutto il giorno coi miei legali
che dicono che stavolta non bastano regali
che stavolta non bastano barzellette
che stanno spuntando fuori altre vallette
paranoia solo il buio per botto
sono freddo e dico che è un complotto
e te, maledetta mi fai dormire? chi sei per dire
che il mio sogno finisce questo 6 aprile

[clementino]
quann a parnoia t tras ngap e nun p-ss a jurnata
comm staje? frastornat nga-ss e ali sc-ss o cranj
e pensier ca chiovn comm e bomb a man stong armat ‘tt azzeccat -ssodat
e vuliss fuje aro nun s cresc maje, stu munn e thresh e n’fame flash stran
tien o tiemp ca bast si t vuo aiza
contro o tiemp s combatt cu mentalità
quann a pover va ngann
son’n cantann
e pover a tant ann
welcome to the dream
paranoia party qui
t’aggia legger e cart? hey frat qua vai in feat out
gent ca mov l’ata gent a distanz
e chi sap cammin e va annanz in oltranz
na via long comm o migl verd
clementin jesto senz ij ch crew, ij e vot c penz!

[ritornello jesto]
sento la paranoia che sta salendo, e non scende giù
jesto è fottuto ormai da tempo, e non si riprende più
questo è il mio paranoia park
non si esce dal paranoia park
quà si cresce nel paranoia park
paranoia park

[gemitaiz]
fanculo, prendo il grinder giro questa
ce ne metto così tanta che mi molesta
spero che mi lasci solo ma gli dico resta
tra chi mi protesta, vita disonesta
è da quando sò piccolo che me le faccio, p-sso le notti al setaccio
mi tengo in ostaggio, come aron ralston mi taglio un braccio dentro a un crepaccio
paranoia mi riduci uno straccio
quando penso a tutte le volte che taccio
(ahh!) destino truffatore
che sai fare le capriole meglio di un tuffatore
pretendi che mi fidi di te come di un amico stabile
quando ogni giorno che p-ssa mi rendi più psicolabile
lo porto sulla schiena ma senza timore
mentre porto avanti una barca senza timone
sogno una discesa ma c’è solo un salitone
sogno di volare ma cado come taricone

[yojimbo]
appoggio le mani al vetro, conto le prime gocce
ogni scia scende veloce come un colpo di frusta sopra al riflesso
in cui mi specchio un cielo e un affresco di gesso
chiuso qua dentro chiudo il quaderno e mi rivesto di getto
gli ultimi rantoli dell’inverno, il colpo di ali di un corvo
il lamento incerto del motore di una volvo qua sotto
il freddo fuori il freddo dentro, quello non lo risolvo
metto su il primo caffè del pomeriggio
mia madre torna adesso dall’ufficio
le dico che il mio progetto sta procedendo perfetto
ogni elemento e sorrido mentre le mento e sento
di chi ha bisogni, fabbisogni fatti di ogni materiale, un risultato materiale o tanti sogni
e poi mi chiedi di che sono fatti i nostri, della stessa merda di cui sono fatti i soldi
ribaltiamo l’industria con dignità da artigiani
liberi grazie ai morti, ai nostri nonni partigiani
libero di stare in paranoia depresso
libero di sentirmi in colpa anche per questo e adesso

[ritornello jesto]
sento la paranoia che sta salendo, e non scende giù
jesto è fottuto ormai da tempo, e non si riprende più
questo è il mio paranoia park



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