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kobrat – belladonna lyrics

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[drxv]:
scemo sono in gara da quattr’anni, per quelli come te meglio mai che tardi
a quattordici anni, più ritardi che contanti, cazzo vuoi? le prove? te le mando col piccione viaggiatore
(u-u) più veloce di un treno, il freno va a puttane
io non credo a dio, meno male, una delusione in meno, pare

non sono famoso, ma sono affamato
sei ripet-tivo, un vinile incantato
non porto rispetto per chi non lo porta, trancio l’aorta ad un chierichetto e sopra il suo corpo ci faccio un balletto

sto scherzando, non prendermi sul serio, sono a bordo di un aereo e lo guido pedalando
collego troppe parti del cervello in un solo momento, ho problemi perché penso ad altro mentre parlo
tipo quanto cazzo pesa un ago sulla luna, troppo poco, la m-ssa si inverte
e distruggo l’universo con il mio pensiero, a sentire cosa dico, la gente si diverte

ho le palle e una parola come tony, quando reppo contro loro li vedo tutti mogi
sta salendo il controllore sono il solo clandestino
senti come rimo, tu in confronto nasci oggi
vedo la tua faccia già sui necrologi, a scontrarti con uno del mio calibro
te lo sbatto in culo al ritmo d’ali di un colibrì, non ti starò simpatico

[skit]:
“…compaiono allucin-z-oni, che spesso -ssumono connotazioni erotiche negli adulti. segue una paralisi crescente di tipo narcotico, e infine la morte per paralisi respiratoria…”

[kobrat]:
entro nel beat, stra fatto in trip, buco nel cranio, rido alla john wick
24 incastri dentro al mic, sparo a raffica, bum cick clik
apatico, sadico, entro dentro al mio tunnel carpatico
finto psicologo, telepatico, sembro un cazzo di dottor chiropratico

pagine a sfoglio e inchiostro come tempesta
un litro di bella donna e mi parte la testa
carruccola con pesce e vino nella mia cesta
risate con l’alter ego alla mia piccola festa

vedo luci sfuocate in una notte stellata
sento fronde dei larici, ballano una baciata
in mezzo a mille stelle e un’atmosfera congelata
in un lago di segreti e una canzone malandata

sto mescolando in pentola litri di atropo
sono un piccolo chimico rinchiuso nel mio attico
sgrano frantumo e taglio con un coltello a serramanico
p-sso giorno e notte dentro al mio orto botanico

[drxv]:
ritornello:
cicatrici da cui sgorga belladonna
non sono nato cattivo, mi ha rovinato una troia
l’ammazzo per quel che ha fatto e scatta la sanatoria
paura portata all’eccesso e muoio in paranoia…
cicatrici da cui sgorga belladonna
non sono nato cattivo, mi ha rovinato una troia
l’ammazzo per quel che ha fatto e scatta la sanatoria
paura portata all’eccesso e muoio in paranoia…

[skit]:
“…una pianta che può trarre in inganno molte persone, atropa belladonna…”



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