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moonloverz – tic tac lyrics

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[testo di “tic tac”]

[strofa 1: eldomino]
guardami, pendo dal bordo
con i pensieri mirati al tramonto
vedo le luci che vibrano intorno
grido il tuo nome ed aspetto il ritorno
come con l’eco, hai presente l’effetto?
manca lo sfondo, magari è lo stesso
come con te quando sei andata correndo
quel giorno, davanti a me
mai più rivista, come una svista
fra due passanti che sbattono in strada
come un autista il tempo ci fissa
senza lasciarmi ulteriore fermata
il treno è di un grigio profondo, orrore
penso a chi l’abbia deciso il colore
forse è più giusto, forse è il migliore
per tutti gli addii di cui lui è testimone
ora che pendo dal bordo, le gambe nel vuoto
i passanti che parlano e cambiano tono
mi guardano come per dire: “scommetto che
questo è un bel po’ che non ride”
scommetto che a voi fili tutto perfetto e sono contento
come a solfeggio conto il mio tempo
sveglia, lavoro, parcheggio
e il pranzo è già freddo

[ritornello]
detesto il tempo e chiedi come mai
mi sfugge come hai fatto tu ormai
tutto corre e muore come sempre
la noia è un salvagente e i sogni miei come mortai
ora che non penso a niente
domani sarò ancora assente
fino a che non si apra quella porta
e la mia testa voli via dai guai, non si sa mai

[strofa 2: swelto]
lontano dal centro dei tuoi desideri
di notte da solo, sui marciapiedi
tu cosa possiedi? solo il mio tempo
che spreco in volo, scacciapensieri
come gli isolani negli isolati
ci siam vestiti di scuro e non siamo cambiati
senza uno scudo danzando nel buio
nascosti sui prati
ho cercato di scindere tutto
come fai tu con le lancette
senza ricerche su google
scavando a lungo nella mia mente
ed ora ho risposte solo al mio presente
speranze poste in un fosco per sempre
cambio block notes, il vuoto lo riempie
come un “ti amo” che non serve a niente
ma da quassù (ma da quassù)
la luna mi scalda (la luna mi scalda)
tic tac, tic tac
il tempo si sfalda
placa l’eterno conflitto che ho dentro
dorme sconfitto il male del millennio
lasciami ancora sognare da sveglio
senza un tragitto per un momento

[ritornello]
detesto il tempo e chiedi come mai
mi sfugge come hai fatto tu ormai
tutto corre e muore come sempre
la noia è un salvagente e i sogni miei come mortai
ora che non penso a niente
domani sarò ancora assente
fino a che non si apra quella porta
e la mia testa voli via dai guai, non si sa mai

[strofa 3: soulcè]
dai, fammi ancora sognare da solo
che quello che vivo lo dico
rumore dei tasti, passi falsi
scendo in cantina, c’è il vino
non lascio un bicchiere e nemmeno una goccia
e a chi vuole farsi da parte
posso dare lezioni distratte
come chi ormai sta riuscendo a restare distante
tu come me, schiavo di queste lancette
cattive che dicono che
non è più il caso di perdere
il tempo che avevi tenuto per te
ci siamo fatti male e stavolta è per sempre
non voglio più accettare questo niente
siamo soldati che in questa missione
hanno perso senso e ragione
hanno messo cuori e pistole
sotto letti pieni di polvere e storie
che le cancelli e ci soffri
ma dopo ti sporcano i sogni
e resti stremato tra mostri
che prendono l’anima a morsi

[ritornello]
detesto il tempo e chiedi come mai
mi sfugge come hai fatto tu ormai
tutto corre e muore come sempre
la noia è un salvagente e i sogni miei come mortai
ora che non penso a niente
domani sarò ancora assente
fino a che non si apra quella porta
e la mia testa voli via dai guai, non si sa mai



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