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murubutu – bora lyrics

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[strofa 1]
e lui ne avvertiva i p-ssi prima che arriv-sse
la follia di un’imp-sse prima dell’impatto (ooh)
sulla via lungo il carso prima che cal-sse
e là i petali di rosa erano spie come scie scarlatte
lo spaventava quella forza antica sua nemica
e lui correva per nascondersi l-ssù in soffitta (ooh)
incombe, scivola, forza che rompe e scava
e non bastava misurarla una scala in pascal e millibar
furia che invade, forza che sale
botta che arriva spazzando le strade
il tremito in mano e rimbomba nel vuoto col suono scomposto delle campane
schiaffi sul mare, schianti sul viale, l’urlo metallico delle grondaie
frusta letale che -ssale brutale le grandi vetrate della cattedrale
dai contrafforti, giunge sui golfi, carica i boschi, scalpita i bordi
stanca mai ride dei vetri si allima, si affina i confini fra i borghi
stacca i camini più antichi, si allinea e declina, si infila nei solchi
sale e si annida negli occhi e quello che è peggio si infila nei sogni
sfonda, con la sua testa gelida
ogni forza, che provi a trattenerla
l’aria che orrenda, scende e flagella il ventre eterno della terra
e luca restava in ascolto col corpo nascosto dalla coperta
e tutto questo -ssolo qua era un “b-m b-m” libero
era tonfo sordo, uno scontro, un sibilo
e luca che era forte, ma in fondo bimbo
per lui il vento era un orco ed un losco spirito

[ritornello]
e lui contava “uno, due, uno, due, forse non c’è più
uno, due, uno, due (whoo)
uno, due, bora quando te ne vai?”
ma per quanto lui sper-sse non p-ssava mai

[strofa 2]
balla sui tetti, colpi di geli di cui si riflette nei vetri i frammenti
e le saette, come dei plettri, suonano l’aria con i fili elettrici
e nella soffitta lì tutti ‘sti effetti che arrivano simili a sibili e gemiti
e rendo paure lì ancora più scure traduco gli esterni in un mondo di spettri?
ma luca combatte i timori ed immagina il sole mangiarsi i rumori (ooh)
si immagina dentro una roccia che il vento non possa scalfire da fuori (ooh)
e immagina il cielo di maggio aprirsi in un taglio, un buco, uno squarcio
inghiottire nel l-sso di un attimo tutta la bora e il suo cantico macabro
è gigante, e con le gote gonfie
e quando irrompe, sfonda porte e imposte
lui nascosto nel suo letto come in un fortino
e sviluppava un nuovo modo per guardarlo in viso:
“e in fondo queste sue cariche, non sono che un gran soffio salubre
che spazza via l’aria malsana portandosi fino sulle coste dalmate
e ora non temo più tanto, la forza e il suo canto -ssordante
suo di tutti quanti i venti del primo quadrante”

[ritornello]
e lui contava “un, due, un, due, non mi fai paura
un, due, un, due, sarò come luca?
un, due, e questi venti dai nevai
se verranno per cercarmi non mi avranno mai”

[bridge]
e tutto questo -ssolo qua era un “b-m b-m” libero
trionfo colmo di orgoglio e stimolo
e luca che era forte, ma in fondo bimbo
m’ha insegnato come uscirne con nuovo spirito
e tutto questo -ssolo qua era un rombo libero
trionfo colmo di orgoglio e stimolo
e luca che era forte, ma in fondo bimbo
m’ha insegnato come uscirne con nuovo shh

[scratches: dj t-robb]
b-m b-m “ora il vento…”
b-m b-m “sui tuoi rami”
b-m b-m “ora il vento”
b-m b-m “sui mulini”
b-m b-m “ora il vento…”
b-m b-m “sui tuoi rami”
b-m b-m “sui mulini”
b-m b-m “spezza il fiato ma ci tiene vivi”

[ritornello]
e lui contava “un, due, un, due, forse non c’è più
un, due, un, due (eh whoo)
un, due, bora quando te ne vai?”
ma per quanto lui sper-sse non p-ssava mai

[scratches: dj t-robb]
“ora il vento…”



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