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murubutu – l’uomo che viaggiava nel vento lyrics

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[intro: murubutu & amelivia]
con le mani su le mani con le ali
spazi immani sopra i mari oltre i valichi
oltre il limite quale limite ora il limite (non c’è più)
l’incredibile già nell’iride l’impossibile (non c’è più)

[strofa 1: murubutu]
angelo, ha gli occhi chiari, buone mani e capelli ricci
gli anni settanta e il lungosenna di parigi
l’aria dei cieli lì lividi sopra i picchi
i richiami delle pareti ad aprirsi sui precipizi
lui sogna i cieli puri e lo spazio sopra le vette
da quando scalava i muri ed intanto sognava l’everest
le prime scelte, l’amore per la montagna
quando vide i falchi in aria sfidarsi fra le brezze
poi bastò un incontro, lui solo ed un gabbiano
da cui nacque la p-ssione del volo col deltaplano
lì l’uomo s’eleva piano nel vuoto seguendo rette
niente sopra niente sotto, sospeso fra le molecole
volando sopra il mondo piani, fiumi, valli e dune
varie punte ed una a perdere i deserti e le pianure
sfida il vento, sfida il tempo vince tutto e batte i record
nell’epica del cielo è il nuovo dio di vecchie alture
poi scende a terra e tocca il mondo con i piedi
dentro agli occhi custodisce il colore di 100 cieli
quando torna dalle cime ha il vento in volto e sguardo perso
aveva colto un’altra chiave per leggere il mondo emerso
e l’uomo folgorato dalla terza dimensione
vola fino sulla vetta dell’etna in eruzione poi
procede in linea retta ed è un dardo in aria libera
che incarna il sogno d’icaro, leonardo ed otto lilienthal

[ritornello: murubutu & amelivia]
l’aria era eterna e senz’ombre
poi ril-ssando le gambe volava in alto elegante
e il vento spirava l-ssù
fra nebbie e cirri lasciava una scia
la luna è una falce vibrante l-ssù, oltre i confini del blu
la dove vide oltre i confini nuove sfide, nuove guide
con le mani su le mani con le ali
non c’è limite quale limite e il suo limite (non c’è più)

[ritornello 2: murubutu]
angelo non dorme c’è qualcosa che lo chiama
l’inquietudine pacata, la curiosità e l’audacia
lui vuole andare oltre, in volo accorda mente e cuore
nel tragitto che da ovidio porta fino a konrad lorenz
cresce piccoli rapaci, diventa il loro padre
e dove il mondo tace studia il volo primordiale
guida le aquile nei voli, va verso nuovi suoli
fra le notti sulle rotte dei falchi pecchiaioli
impara a interpretare le correnti ascensionali
poi l’impatto sui pendii di tormente e temporali
mito dei contemporanei solca il vento con le ali
ha preso il tempo dai volatili e dai semidei immortali
nuovi sensi memorabili sviluppa in testa e corpo
ma in volo sopra il mondo in una vera metamorfosi
pensa come loro ha un nuovo senso che lo arma
è l’uomo divenuto uccello dentro all’elemento aria
e ora vive un nuovo corpo che è tutt’uno con il cielo
abbandonato il vecchio corpo dentro ad uno ultraleggero
guida i nuovi migratori, guarda in b-sso pochi istanti
scrive in cielo nuovi i sogni con i venti dominanti quando

[ritornello: murubutu & amelivia]
l’aria era eterna e senz’ombre
poi ril-ssando le gambe volava in alto elegante
e il vento spirava l-ssù
fra nebbie e cirri lasciava una scia
la luna è una falce vibrante l-ssù, oltre i confini del blu
la dove vide oltre i confini nuove sfide, nuove guide



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