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na isna – il gobbetto del parco lyrics

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[testo di “il gobbetto del parco”]

il gobbetto del parco
un signore solitario
puntellato tra alberi e acqua
dall’apertura del lucchetto
che l’acqua e gli alberi fa entrare
fino alla cupa, a sera, campana domenicale

mangiava pane da un giornale
beveva acqua da una tazza incatenata
che i bambini riempivano di ghiaia
nella vasca della fontana
dove salpavo la mia barca
dormiva, di notte, in un canile
e mai nessuno lo incatenava

come gli uccelli del parco mattiniero
come l’acqua sedentario
“ehi signore!”, chiamavano
“ehi, signore!”, gli scolari vagabondi
scappando, quando li aveva uditi
fuori portata di voce
per tutto il giorno
fino alla campana
per tutto il giorno
oltre il laghetto e i finti scogli
gobbi per burla, ridendo
quando agitava il giornale
dentro lo zoo chiassoso del boschetto di salici
sfuggendo al guardiano del parco
col bastone con cui raccoglieva le foglie
e il buon cane solitario
sonnecchiava tra cigni e bambinaie
mentre i ragazzi, tra i salici
lanciavano tigri dagli occhi
ed i boschetti erano blu di marinai
per tutto il giorno
fino alla campana
per tutto il giorno
fino alla campana
per tutto il giorno
fino alla campana
fino alla campana

una figura perfetta di donna
alta e diritta come un giovane olmo
dalle sue ossa contorte creava che
potesse restare la notte
dopo i lucchetti e le catene
dopo i lucchetti e le catene
tutta la notte nel parco disfatto
dopo che le inferriate e le macchie
gli arbusti, gli uccelli, l’erba
gli alberi, i laghetti e i ragazzacci
innocenti come fragole
seguito avessero il gobbetto al suo canile
nel buio



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