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nocivo regaz – manuel vs nocivo regaz lyrics

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non è che sono arrabbiato, piccolo
vedi, è che proprio mi rode il culo
come un cavernicolo
che c’ha acido solfidrico
che gli corrode il buco
parlano e rappano come pupo
e mentre voi giocate a chi è più fenomeno
altro che sberle di inoki
prendetevi un oki
che in testa vi tiro il microfono
sto dentro un cazzo di negozio
con un cazzo di capo
che è un cazzo di stronzo
ma cazzo non mollo finchè non tracollo
poi lego il mio cazzo al suo collo e lo strozzo
mi faccio un pippotto
lo appoggio al cruscotto
e poi lo b-tto sotto al volante
vomito addosso questo poliziotto
la testa mi gira tipo ottovolante
salto sulla sua volante
la rubo e scappo a un party al locale
federica nargi
voglio il tuo culo in particolare

se devo provarci faccio l’educato
le scrivo bene in italiano
federica nargi leggi i miei messaggi
vorrei tanto metterti il pene nell’ano
guardami in tele che vado
con sotto al giubotto un paio di bombe
in studio da maria de filippi
e poi mi faccio esplodere a uomini e donne
la tua ragazza è gnocca a bestia
ma per la mazza è porca persa
pensa che se piovessero cazzi
da sopra i palazzi
lei rimane a bocca aperta
resta in ascolto
al ristorante dove stavo un giorno
mi scopavo la moglie del capo
mentre le infilavo la testa nel forno
penso a chi è ricco e solo, e mi consolo
perchè sarò pure povero
ma se faccio l’elicottero
col mio pisello spicco il volo

nocivo regaz soffre di un handicap
nella sua testa questa merda lievita
lievi tagli sopra i polsi, non li evita
pensa che si evira se gli levi il rap
lei si fa i selfie con frase poetica
e poi si complessa a chi fare la dedica
resta una cessa pure se usa retrica
lei fa cagare, è foto-cartaigienica
strafatto di erba e coca, in testacoda
guido con i fari rotti
e sp-cco una bottiglia di amaro ramazzotti
in testa a aurora
e le mie palle erano biglie da bambino
adesso che sono un adulto
frà, mi sembra giusto
che stupro le figlie del mio vicino
faccio il cretino
ma vedi, ecco, tutta questa
merda che recco è più che onesta
qua sembra welcome to favelas
bella

ti manifesti ora che il buio cala
lo so che resti, non è più in solitaria
tu mi detesti, tra noi è una gara
il peso degli insuccessi mi fa mancare l’aria
amico, premi quel grilletto e spara
tu che c’hai le chiavi del cancello e della casa
prendi i sogni dal mio c-ssetto
e b-ttali per strada
dentro la mia testa c’è la tua voce che parla:

“sono quello che hai negato dal giorno 1
manuel è annegato e intorno nessuno
sono l’amore, le lacrime
la guerra, il conflitto
il dolore, le pagine, la merda che hai scritto
sono il tempo perso, il successo per gli altri
i tuoi sogni infranti, delusioni e pianti
i tuoi grandi errori, ed orrori come quello
della paura di quando
è quasi morto tuo fratello
ti conosco, merda, sono dentro ogni riga
ogni frase, ogni verso, ogni base, ogni rima
sono la tua ambizione
che pian piano si suicida
l’insoddisfazione che si mangia l’autostima
non puoi fottermi, amico
la tua merda è anche la mia
nocivo regaz non è fantasia
sono vivo, stronzo, e respiro
sono il futuro che è tornato qui
per dirti “basta, hai fallito”
sono la voce di tua madre
che ti parla e non la guardi
gli occhi di tuo padre
che ti guarda e non gli parli
sono l’incubo che ti accompagna
adesso che sei sveglio
ogni singolo momento
che speravi and-sse meglio
io sono dove sei tu
sarò il bicchiere più forte
che dovrai mandare giù
quindi spegni quel microfono
manuel, stai zitto
mett-ti da parte e non dare più fastidio”

ma sto ancora provando a tornare su
se sto sbagliando, dovrò precipitare giù
mi sto rialzando e non voglio inciampare più
mi sto stufando di stare in questo deja-vù
fino a quando non finirà sto viaggio
ma intanto
qua la libertà sembra un miraggio
mi sono tatuato “never give up” sul braccio
frate non mollo e non basterà un tatuaggio
l’immagin-z-one mi fotte sempre
vorrei splendere come
una stella nel firmamento
ma la mia prigione è nella mente
è come essere in cella d’isolamento
sto cercando la magia che c’era prima
sono su un precipizio, al confine
la magia sembra svanita
è la fine di un inizio, o l’inizio della fine?



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