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parra – m.e.d.a. lyrics

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[parra]
ti do la buonanotte, o mia città beffarda
mentre mi sfogo su sta carta l’ora si fa tarda
ti caccio questa strofa con lo stile sempre grezzo
la mia città è una merda ma senza la “r” in mezzo

conosco quest’asfalto su cui poggio le mie vans bucate
da quando giravo a far le tag in case abbandonate
lui mi ha visto piangere e soffrire per le litigate
lui mi ha visto crescere e provare le prime cazzate

il cielo è grigio sopra i tetti delle nostre case
ci fumiamo polveri sottile insieme a sto trifase
a meda il centro è un po’ come il molise, non esiste
il treno lo taglia come bamba sulle vostre piste

e quante notti ci ho p-ssato in mezzo a queste vie
cercando di scordarle tutte le vostre bugie
e con ste rime cerco di bruciare ogni cliché
fra non sei di meda solo in “sei di meda se…”

[crak]
vengo da meda, città deserta per 24 ore
o forse sono io che evito le sue persone
provo soltanto rancore, trovo in un pianto il furore
che mi fa stare in stanza a trascrivere il mio dolore

mi pento di aver b-ttato tutto ciò che avevo tra le mani
ma sono un talento come alle parallele la mariani
c-ssina alla sbarra, dorelli negli anni sessanta
crippa che segna il gol vittoria in europa per il parma

qua la prima stronza, la prima rima, il mio primo dramma
la prima sbronza, la prima siga, la prima canna
la prima amicizia mai reiniziata
il tempo b-ttato dietro una bambina viziata

umore storto ho un ticchettio nel cranio che rimbomba
vivo con l’ansia pure da morto, una bomba nella tomba
il flow che uccide come il tifo, mai avuto nessun tifo
e se dio ha creato meda ha creato un bello schifo (man!)

[koma]
freesta da 50 minuti
in sta merda non mi tocchi ma ti scusi
io che del beat ne faccio mille usi
verrò denunciate per abusi e stupri

vado in profondo tra i solchi dei vinili
risolvo cause tra fratricidi
mentre parlo con me stesso che ha diverse cicatrici
non bevo un cazzo ho visioni che tu t’uccidi

mi taglio con un coccio per vedere ogni mio spettro
se il nemico fa una mossa io la faccio a specchio
ostracizzato da me stesso
ma sempre dentro questa città che mi rende così depresso

voi coprpf-gi, io invece per sta meda perverso
per sta merda perverso
verso dopo verso verto
verso il lato deserto
quello che mi da soddisfazioni, pieno d’incenso
mentre spargo il verbo tipo incendio
mentre brucio il testo e lo riprendo
testa bruciata ma non sai quanto penso
non sto zitto ma non perché è meglio

[qc]
permesso madame, entro raffinato
stappa lo champagne sto pezzo l’ho firmato
sei come un grammo al dam, frate sei spacciato
siamo quasi amici si ma tu l’handicappato

rappo che sembro nero, omar sy
in sta merda fra mi ci tuffo a banzai
questa è la mia city, meda by night
attento a dove p-ssi o finirai nei guai

i guai qui a meda sono consistenti
fatti un giro alla “perla”, è pieno di tipe
fidati fra sono consenzienti
la danno ai 4 venti e poi fanno tanto le fighe

vediamo se hai capito come funziona qua
quando entro tu ti fingi morto, mattia pascal
la tua tipa viene a meda, ci prendo un caffè al bar
e poi la faccio esplodere, allahu akbar!



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