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sheng – un’altra strada lyrics

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[testo di: “un’altra strada”]

[strofa 1]

ancora in strada per la città
sotto l’ombra delle mura finché ci sta
e musica che tocca un prisma
consumo questa luce prima che finisca
è il rumore delle mollette
che cadono per strada i panni alle finestre
delle urla delle bestemmie
delle palla in buca e delle due stecche
dello scooter nella strada stretta
o della serranda quando è appena aperta
homie ho messo il marchio e sai ne sono certo
riconosci il luogo e sai come ci cresco
brilleremo anche nelle paludi
sia tra gente altolocata sia tra detenuti
tra chi cerca un altra strada e grida benvenuti
puoi trovarci sempre al centro dove siam cresciuti
il mio flow il mio accento baby
colpisce sulla cassa ti fa urlare may+day
e no anche se non indosso un daydate
lo stile manda il palla e gira come un beyblade
amici pochi ma buoni ma per me i migliori
le girano fumano e ridono soliti idioti
e più che spine nel fianco qua abbiamo i chiodi
e ‘’puh’’ è il suono che senti quando ci ignori
ed io mi cimentavo dentro il rappare
mentre zio passava nottate al circondariale
è un oblio, ma so che mi ha spinto ad essere il primo
questo ambiente frate mi ha soltanto imb+st++lito
[bridge:]

voi chiudete gli occhi e fate finta di non vederci

vi voltate dall’altra parte, provate ad affondarci per il puro piacere di farlo

noi sappiamo alzare la voce tanto da non passare inosservati, abbiamo imparato a farlo; lo abbiamo dovuto imparare

non ci interessa far parte del vostro sound, creeremo il nostro

morire leggenda

[strofa 2:]

e poi bella
per chi ha la fame e non si accontenta
è li fuori seduto a bussare e sentire “ritenta”
io sono tra quelli, prendo la penna
e voglio tutta la luce mi sbatto quella riflessa
tutto il giorno il suono della lancetta
mira sul torace e poi cade come un accetta
merda, senti questo tempo come pressa
più cerco di stringerlo e più mi ritrovo senza
se il mercato non da spazio
faccio come l’abusivo con la bancarella:
me ne sbatto il cazzo
l’ho già promesso non mi abbasso
mangio la classifica con o senza contratto
sono in piazza i frate tutti impastati
e il tempo che ci calca come rughe di anziani
gli stickers fanno da blocco temporale
ti arrampichi e lo stacchi se rappresenta il rivale
correvo in giro e rimanevo a secco
ora salgo in auto con il suo rossetto
sempre incappucciato quando giro in centro
ma con la stessa fotta di chi ha fatto jackpot
è la stessa fame che mi manda avanti
la stessa che alimenta sogni mi procura crampi
e anche se a dire lo stesso so che sono in tanti
sono certo che son convincente più degli altri
non è il peso ne i gioielli che porto
ma tutto ciò che ho scritto va corazzarmi di dosso
me ne sbatto davvero mi sbatto la concorrenza
se lo faccio è perché nessuno mi rappresenta



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