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siero – generazione lyrics

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[strofa 1: siero]
svariati mondi digitali nei rapporti umani
siamo interpellati da filiali con diritti sacri
vivo in italia la “bella vita” e le succursali
dove s’intrecciano dita in aria verso i tributari
sconvolti eppure calmi , sedati sotto soma
recitiamo salmi giunti i palmi sotto punti solgan
tu vivi l’illusione, che sia tutto dovuto
fa una petizione al tuo creatore che non ti da aiuto
minuto di silenzio , muto tramuto in un colpo
solo studiando mi potenzio nutro ogni ricordo
sono sdraiato a pancia in sotto sopra le piastrelle
come tormentato da una lancia che mira il midollo
mi tiene imprigionato, generazione x
banco del mercato apparecchiato già dal venerdì
roba avanzata e non , chiedi come va
sono la portata dimezzata dalla qualità
qua non ci sono fondi manco per dirmi rispondi
nati quatrati limano ai lati per essere tondi
con diete e con affondi mostri quello che nascondi
p-ssano i secondi in più decl-ssano i primi in secondi
la mia risposta si discosta dal modo di fare
di chi non accosta quando sposta la freccia al f-n-le
non tarda ad arrivare sale ed ingloba la city
luce globulare nebbia in mare che cura i feriti
sequenze ripetute blocco l’uscita a scaglioni
credenze risapute bocche mute trai cordoni
stringo sto micro emgro verso zone sconosciute
allargo le vedute di chi crede solo ai genitori
siamo la linea che separa l’amore dall’odio
stillo veleno dentro una giara rialzata sul podio
se questa gara ci divora in solo boccone
nuoterò ancora contro la bora che chiama il mio nome
piani rialzati doppi fondi sotterfugi vari
p-sso inosservato in mezzo a un pubblico di stradivari
arti palmati corrispondi in pieno ai tuoi palmari
p-sso felpato fiato spezzato da tiri letali
io rappresento quella leva che ancora ci crede
che non piagnucola e procede sopra il marciapiede
che non ti vede non ha sede non brilla in saggezza
non si crede erede ma intravede il sole in nitidezza
figli dei figli del cavo, nascondono gli artigli dentro
nascondigli come un cavout ( oh ma ti ripigli !?)
odio quando dici che sono bravo ma non tengo appigli
so cosa ricavo da uno scavo e so che cosa dirgli
tu non ci imbrigli come bestie portate al macello
senza di noi non siete niente a voi non mi modello
so che il tragitto sarà fitto e chi sarà sconfitto
gridare al diritto di restare zitto senza appello
sento all’interno la forza di una n-z-one la voce di mille
mille gole la gioia della liberazione
se prima ero solo un numero nei doc-menti
ora non c’è cielo che mi regge non c’è più dolore
anestesia totale , chiamala sinestesia
luce spettrale buio accecante nella galleria
è un gioco d’isteria fatto per chi non ha onore
e in nome di democrazia apporta un clima di terrore



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