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siero – vuoto lyrics

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[strofa 1: siero]
cercami nel vuoto nelle canne sottovuoto
sono 30 m sotto dove non filtra l’azoto
le mia firma nel fuoco cubitale nel rogo
dubitare per poco ed annegare per il maremoto
ho visto facce duplicarsi per vicende morte
avvicinarsi allo strafarsi infine farsi forte
delle miserie di macerie sole alle intemperie
conto quelle sorte per la sorte che l’ha fatte a serie
ad una ad una li raduna un punto di interesse
guardo la cruna del mio ago con la messa a fuoco
il palmo suda grido a giuda le stesse permesse
tanto a riguardo qua ci si ingiuria anche se pressappoco
arusta furia ruoto le pupille noto , che una voce
sta gridando e mi sta dando una mano per gioco
l’afferro pari in toto pare stare a nuoto
sopra ai ghiacci per restarci mesi marci a scaricarci foto
vengo da un posto ignoto a molti e godo degli stolti
che mi ricordano l’opposto e ne quoto i riscontri
sono sul posto ho il presupposto per questi racconti
parlo per quello che sono esposto ai nemici raccolti
più feritoie che , scappatoie scappo senza porci
domande tra le lande scorci e scorciatoie , di
sorci verdi accorgimenti soli ad indisporci
per risorgimenti in cui risorgi se t’accorci i denti

[ritornello: siero]
il vento ci raccoglie lenti e ci riporta a valle
ho una misura che non tollera la gravità
sento le spoglie degli intenti nella porta falle
nella mia struttura con la collera nel dna
marco l’accento che c’accoglie e che ci scorta in spalle
in dirittura qua ci mollerà c’avrà pietà
stringo la mano di chi coglie il modo mio di farle
dalla mia scrittura che ti opera in semplicità

[strofa 2: siero]
se tu mi senti questo è un bug comunicativo
faccio questa roba per sentirmi ogni giorno più vivo
la resa la derido per l’ascesa conoscenza
vuol dire presa di coscienza e la mia scienza la derivo
da una cultura sacra che ci chiama a se vicino
a ci accomuna a una sola cordata
nella realtà spietata è un faro una seconda chance
conta quanto vali non di certo i tuoi natali
non mi importa se ti cali quintali di mdma
siamo uguali umani mica umani senza umanità
vago trai f-n-li e mi risali come acidità
bari quando appari poi dichiari a cari carità

[ritornello: siero]
il vento ci raccoglie lenti e ci riporta a valle
ho una misura che non tollera la gravità
sento le spoglie degli intenti nella porta falle
nella mia struttura con la collera nel dna
marco l’accento che c’accoglie e che ci scorta in spalle
in dirittura qua ci mollerà c’avrà pietà
stringo la mano di chi coglie il modo mio di farle
dalla mia scrittura che ti opera in semplicità



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