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skinny aka maurice jeffers – l’arte della scrittura lyrics

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[strofa 1: skinny]
la scrittura è un’arte col quale sfrutto la forza
alimentando l’energia spirituale posta nei chakra
con pazienza e dedizione contemplo la disciplina
con versi di seta incisi sulla canapa egiziana
sto nel ruolo di scrittore, mica quello di scrivano
perché io scrivo per me, non per conto d’altri ceti
ho piume di pavone che intingo nel calamaio
contenente l’elisir che rigenera i miei pensieri
e più insulti con cui colmo le fratture
oro colato sul foglio intriso di rune, serro le giunture
pratiche perdute la cui origine è protetta
dai monaci giapponesi in ritiro presso le alture
la mia scatola cranica è pari ad un alambicco
in cui distillo la sapienza per estrarne l’intelletto
in un rapporto di alchimia tra calligrafia e d’istinto
io dipingo con l’inconscio i parametri di un concetto

[ritornello: skinny]
ho punti di forza sepolti nell’ippocampo
nel quale fondo il sapere con l’arte della scrittura
progressi e conoscenze trascritti nel mio almanacco
che aggiorno giorno per giorno forgiandone la struttura
mi immergo nella stesura e medito su quanto ho scritto
inchiostro autoriflessivo che urge di comprensione
l’antica pergamena narra di energie in conflitto
la cui punteggiatura cela punti di pressione
[strofa 2: musashi]
sono un esule nella repubblica delle lettere
mi considero mente, presento me per sineddoche
in pectore coltivo i virgulti dell’idillio
presso marcescenti terre desolate come thomas eliot
osservo sillabe accavallarsi furiose
come i plantageneti nella guerra delle due rose
marcio verso canterbury affianco a chaucer
maneggiando pergamene largamente più arcaiche di djoser
eugen de silentio, figlioccio del präteritum
horror vacui, spauracchio del foglio anemico
ma la geometria immaginativa sta sorgendo
e mi spendo in ore d’ozio prolifico come kenkō (sì)
carmi omeriche infinite, mozziconi di matite
nel chiasmo del marmo di amore e psiche
vite prendono forma sulla carta
e io non posso concepire che si tratti soltanto di mero inchiostro

[ritornello: skinny]
ho punti di forza sepolti nell’ippocampo
nel quale fondo il sapere con l’arte della scrittura
progressi e conoscenze trascritti nel mio almanacco
che aggiorno giorno per giorno forgiandone la struttura
mi immergo nella stesura e medito su quanto ho scritto
inchiostro autoriflessivo che urge di comprensione
l’antica pergamena narra di energie in conflitto
la cui punteggiatura cela punti di pressione
[strofa 3: skinny]
il mio tessuto cerebrale ha sete di conoscenza
con la quale delicato corteggia la fantasia
partendo dagli emisferi, giungendo al tunnel carpale
per poi materializzarsi sotto forma di poesia
aristotele mi attende sul colle del licabetto
avvolto da un colonnato con decorazioni doriche
medito nel ginnasio devoto all’apprendimento
sfogliando pagine colme di stesure filosofiche
ho creature mitologiche fatte d’inchiostro
la cui nascita embrionale si crea nella mia psicosi
combattono guerre storiche adatte solo sul foglio
per inciderne le gesta in passi miracolosi
trattasi di insolite opere letterarie
la cui espressività contrappone miti allegorici
bagnati da metafore pari a dei rompicapi
custodiscono la chiave del sapere, odian le arti n0bili



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