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souly g – story of souly lyrics

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[intro]
yeah, souly g
(ceh) dovrei avere un’intro scritta per questa canzone
ma non ce l’ho
(eh) comunque il testo mi fa incazzare mentre lo rappo
perchè dico delle cose a cui credo e (ceh) non è che racconto veramente la storia (di+)di me
perchè non ci sono neanch+(ceh) sì, ci sono
ma vorrei (ehm) raccontare un po’ la storia del+dell’italia, (di+)di dove siamo, cosa abbiamo fatto, la nostra identità perchè jay z dice che qualsiasi cosa tu faccia alla fine rimani ’black’, no?
e allora (no) qualsiasi cosa facciamo rimaniamo italiani, (eh) e di quello dovremmo essere consci, no?

[strofa]
ehi, souly, ah
non è la storia di souly, ma la coscienza
tra uomini soli mancanti di conoscenza
predico, ma non faccio il prete in questa messa
in scena, il peso delle bugie spezza la schiena
e sai che male, l’immagine digitale
dai sogni delle palme a spiarci sul palmare
ah no, è uno smartphone
saggio non sapere un cazzo
manco per sbaglio
a testa china sopra un palmo
dovresti chiuderlo
e alzarlo subito
perchè sei capo di te stesso
non un loro suddito
quanto ho subito
per via di te che sei rincoglionito
marcito marci ancora sopra il mito
del mito del mito de che?
fanno una festa senza invito per te
non hai capito com’è che gira
e se sei povero non è colpa della lira
nè dell’euro o dell’impegno e nemmeno della sfiga
e non c’è sfida, se ancora credi nella lega
o chi fa affari con la mafia e ,se sgamato, nega
l’esistenza di un rapporto di convenienza
abolita la libertà, aspetto abolisca la sofferenza
invece è ancora qua al mio fianco
non sono bianco, nè nero, ma olivastro
non sono nelson mandela, nè fidel castro
se a far risse allo stadio, muore un ’n+z+’, ‘frega un cazzo
fasci appesi assieme a membri del kkk
ti credi duro, se scrivi sul muro 666
non sai del passato, ma ti senti davanti
l’umano schiacciato, per gonfiare i guadagni
sicurezza cercate, ma levandola agli altri
preferite il prostrarvi, all’auto+organizzarvi
e se vi conosceste avreste meno complessi
ostentereste meno e meno selfie dentro i cessi
non siete gente brava
ma un gregge tenuto a bada
appesi alla amo della bava
di una società che caga
sogni di soldi e fama
mentre la vita è un pacco
il potere da cui (stroncare?) sono stronzo se combatto
ingannati dall’alto, meh ci credete un sacco
che l’unica alternativa al capitale sia il baratto
ammetto lo stato non mi fa sentir protetto
tu chiedi a mia madre delle macerie sul suo petto
dimmi qual è il prezzo, chi è che paga
chi viene fatto fuori e non fa ritorno a casa?
c’è chi perde un familiare, chi la vista, chi la sanità
chi la vita, chi il futuro, chi l’amore, chi la libertà
sotto chili di sabbia, dentro muri di carta
siamo messi all’angolo e dopo ‘messi a novanta’
c’è una mafia di fondo, tra chi governa l’italia
terra del sole, ma sta cera non squaglia
spero che bruci tutto, vez
le istituzione dalle fondamenta fatte a briciole
queste vipere avvelenano la storia
porto il peso delle vittime, per preservarne la memoria
pace



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