spasma – parole cupe lyrics
(intro/ritornello)
parole cupe, dell’animo umano (x2)
(strofa 1)
frenesia che mi rapisce, mi culla mi gestisce
mi turba, mi inibisce e poi scappa via
l’asciandomi preda dell’angoscia
esausto perdo il controllo
solo il pensiero è nefasto
nel fiume degli errori a mollo
incastro metriche, impasto teli che
fanno eliche psichedeliche;
giostre di ragnatele sorte dalle vene morte di sirene
suonano più forte di serе nere
sorte di silеne infiammabili come etilene
parole cupe
segrete come sette
come chi allude non ammette
segrete moli di promesse
atte a generare luce
come chi incanta e seduce
per poi farli tutti a fette
senza uso di premesse
poggia su tre piedi con due dita in gola
pioggia di desideri si può andare avanti ancora
pomeriggi interi oltre duodecima hora
più piace questa merda più la situa peggiora
basta no? no, non bastano sette portate
portate altra merda, no, non servono posate
posate accanto sono grandi troie a caso
“bevete gente e sputate nel fottuto vaso!”
(ritornello)
parole cupe dell’animo umano (x2)
(strofa 2)
occhio per occhio, dente per dente
niente è per niente, odio o coincidenze?
cantare un salmo per un dio personale
o degenerare in giustizia personale
sempre di persona si tratta
come una persona intatta [?]
come una persona si stratta [?]
se non lo fai è per abulia non sbatta
pigrizia e inerzia dell’anima astratta
black mamba
tra sette passi di samba
simba altezzosa tipo bimba
ruggisce di vanità dipinta
attaccati ai soldi come al sesso
tipo andare a troie con te stesso
cazzo ridi, l’uomo ci va spesso
in giro per roma come due animali
come vedo dopo vladimir
ma loro sono immortali
schiavi
fratelli minori di gelosia, idolatrare
maggiori come cani latrati di idolatria
ladri di felicità
laghi di tragicità
mali di queste città
madri d’infelicità
non cercare cause del progetto
sono errori del prodotto
sono causa ed effetto
sogni in pausa nel cassetto
come mezzo
cerco un mezzo per togliermi di mezzo
scheletri
nell’armadio che mi hanno messo sotto
questo è il mio prodotto
non chiamarmi “pro” ma puoi chiamarmi “dotto”
parole cupe, ho detto tutto
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