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the andré – piuttosto che lyrics

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[testo di “piuttosto che”]

[strofa 1]
ma la prima cosa che noto è che sei pigro
che quando ridi ti si vede la gengiva
che ti piangi addosso, e che te la fai sotto
usi piuttosto con funzione disgiuntiva
la prima cosa che penso è che son meglio di te
seconda cosa che penso: “ma sarà vero?”
io che mi guardo alle spalle, faccio finta di niente
che solo quando non sbaglio sono sincero
la terza cosa che penso è che perlomeno
di tutti i miei difetti io mi rendo conto
e basterebbe questo a decretare il vincitore
senonché, poi alla fine, mi sgonfio
e penso che se tu sei scemo e non lo sai
non è che tu sia scevro da tutte le colpe
però io che sono scemo e che pure me ne accorgo
sono scemo non una, ma ben due volte

[ritornello]
e tutti intorno intanto non si fanno domande
e vivono la vita così come gli viene
e sembra quasi che a forza di non farsi ‘ste seghe
se la cavino alla grande
per loro un tavolo è un tavolo, è un tavolo, è un tavolo
se ti chiedi: “perché?”, loro chiedono: “per cosa?”
non c’è simbologia, non ci sono sottintesi
una rosa è una rosa, è una rosa
[strofa 2]
e quanto ci vuole a diventare grandi
e quanto ci vuole a diventare maturi
metto bandierine sopra quello che mi pare
che sia mio però non sono sicuro
se alla fine sono davvero meglio degli altri
e se alla fine sono davvero meno tronfio
se la consapevolezza è una giustificazione
o la prova del mio essere stronzo
leggo per fare colpo su qualcuno (perché mi stimola)
scrivo per fare colpo su qualcuno (per esprimermi)
faccio foto, suono, canto, m’indigno, m’informo
faccio finta di non credermi qualcuno (sono modesto)
e forse sarò io che sono esagerato
e certo lo so che non sei cattivo
ma mi sale l’orticaria se ti ostini ad usare
questo cazzo di valore disgiuntivo

[ritornello]
e tutti intorno intanto non si fanno domande
e vivono la vita così come gli viene
e sembra quasi che a forza di non farsi ‘ste seghe
se la cavino alla grande
per loro un tavolo è un tavolo, è un tavolo, è un tavolo
se ti chiedi: “perché?”, loro chiedono: “per cosa?”
non c’è simbologia, non ci sono sottintesi
una rosa è una rosa, è una rosa
[bridge]
potremmo andare a una mostra di van gogh (piuttosto che)
parlare di chiara o di kim (piuttosto che)
fare acquisti scontati al black friday (piuttosto che)
le recensioni che avuto quel film (piuttosto che)
c’è quel nuovo bio vegan in centro (piuttosto che)
queste scarpe mi danno il tormento (piuttosto che)
io sono uno che quando si arrabbia (piuttosto che)
mette la testa sotto la sabbia (piuttosto che)
perché non mettono più telecamere (piuttosto che)
perché non spingono invece che chiedere (piuttosto che)
ogni tanto dirsi balle fa bene
l’importante è che poi non si eccede

[ritornello]
e tutti intorno intanto non si fanno domande
e vivono la vita così come gli viene
e sembra quasi che a forza di non farsi ‘ste seghe
se la cavino alla grande
per loro un tavolo è un tavolo, è un tavolo, è un tavolo
se ti chiedi: “perché?”, loro chiedono: “per cosa?”
non c’è simbologia, non ci sono sottintesi
una rosa è una rosa, è una rosa (rosa, rosa)

[outro]
piuttosto che
piuttosto che
piuttosto che
piuttosto che
piuttosto che
piuttosto che
piuttosto che
piuttosto che



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