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velocy raptus – saudade lyrics

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saudade
[strofa 1: skià]
sto bene fra come settembre e la legna bruciata
come in ottobre col primo freddo e le foglie rugiada
arriva novembre, il vento che sposta le tente
le luci gialle e le insegne in ogni inizio dicembre
qui c’è chi vince e chi perde
qui c’è chi sale e chi scende
chi non ha un cazzo e chi spende
chi non si arrende e non chiede, pretende
lascia i ricordi intatti tra pensieri astratti
la malinconia mi strappa un sorriso quando sto qui ad aspettarti
e giro lontano da errori e da sbagli che possono condizionarmi
vieni a vedere qua tutte le sere dipingo le tele degli altri
divido in parti ciò che mi resta (un pugno di mosche), attendo risposte
mentre una cena mi stacca la mente, i sorrisi e la gente tra mille batoste
ed ogni mattina la solita puzza, sette anni d’inferno
(se) tremo per il freddo d’inverno è che il freddo a me parte da dentro, aspetta un momento
aspetta che qualcuno porti via tutto con sè, via col vento
cammino a stento
fisso il camino che perde la forza, la fiamma si smorza ed ora è quasi spento

corro per ore ma il traguardo lo vedo lontano
mi chiedi se sono strano
son mesi che non parliamo
partiamo oppure restiamo?
faccio lo zaino e poi andiamo
mi sveglio e tutto finisce proprio com’era iniziato

[ritornello: alessandra doria]
lasciami in mezzo al traffico, tra le mie storie
riempio quintali di carta, memorie su memorie
non cambio mai, mi leggi dentro
mentre il silenzio mi scandisce il tempo

[strofa 2:vuoto]
non ho parole ricercate sono loro che mi cercano
se mi cercate sono sempre solo che mi interrogo
giro per queste strade ma son loro che mi osservano
il cielo è grigio, nebbia di ricordi che si perdono
sono cambiato e non so dirti quando (quando?)
quando il tempo se n’è andato mentre lo stavo aspettando
troppe persone intorno, poche persone accanto
quante persone in fondo sono solo di p-ssaggio
io sorrido quando p-sso ma non sono mai contento
piu cerchi di capirmi e piu non sai come mi sento
è un po che non ti sento, non so che fine hai fatto
il tempo che p-ssa ci separa in un confine astratto
salgo su sto treno spero che mi porti altrove
voglio solo vivere altre storie e non importa dove
guardo vecchie foto che ormai perdono colore
cio che non è oro fra poi perde di valore

[ritornello: alessandra doria]
lasciami in mezzo al traffico, tra le mie storie
riempio quintali di carta, memorie su memorie
non cambio mai, mi leggi dentro
mentre il silenzio mi scandisce il tempo

[strofa 3: doc nucky]
so di non essere il tipo di tipo ti aspetti che sia : è colpa mia
solo che capita molto che come mi volto la gente pugnala e va via
il suolo che scalpita sotto : misura i miei p-ssi e ne tiene il conto
sono part-to per fare due p-ssi e sono finito per volare via
madonna mia, qua è talmente caldo che pure la sabbia si scioglie
mente ad ogni domanda, si gira se ne faccio troppe
vola dall’altra parte se voglio sapere chi sono
gli occhi che ho aperto in campagna diventano rossi alla nebbia del duomo
in queste conchiglie non sento più il mare che urla
mamma ha b-ttato la culla, prima che fugga
i bronchi s’incollano-n p-ssa più nulla
non ho più la maglia di ronnie, non cerco più se ti nascondi
l’odio mi ha messo a lavoro incatenato a contare i secondi
sfondo ricordi di testa, affondo la bestia, affogo dentro la sesta
mi logoro a slegare il nodo del gioco fingendo che non mi interessa
il mostro m’azzanna gli arti, tra sbarre di saudade
“l’inferno sono gli altri ho dato retta a sartre” (cit.)



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